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Come Rinfrescare un Autobus Elettrico senza Svuotare la Batteria

La rivoluzione elettrica ha portato molte novità nel campo dei trasporti, ma se c’è un aspetto che spesso complica la vita dei veicoli a zero emissioni è la climatizzazione dell’abitacolo.

Un condizionatore tradizionale si basa su cinghie collegate al motore termico o, in alternativa, richiede una grande quantità di energia dalla batteria, compromettendo l’autonomia del mezzo. E se il veicolo in questione è un autobus da 30 posti, la sfida si fa ancora più seria.

Il problema da risolvere

Un sistema di condizionamento che pesa troppo sulla batteria rischia di rendere vano lo sforzo di progettare veicoli elettrici ecologici. Alcuni costruttori, infatti, avevano risolto il dilemma montando un piccolo motore a combustione interna dedicato esclusivamente all’alimentazione dell’aria condizionata. Peccato che, in questo modo, si sgonfiassero del tutto i propositi green di un veicolo 100% elettrico!

Un’altra soluzione possibile prevedeva l’aggiunta di pacchi batteria di dimensioni maggiori, ingombranti e costosi, senza contare il peso ulteriore che si traduce in consumi più alti. Insomma, serviva un approccio nuovo e sostenibile, che fosse in grado di contenere la spesa e l’impatto sulle batterie.

La nostra idea

Quando Iveco, azienda italiana leader nel settore dei veicoli commerciali, ci ha chiesto di trovare una soluzione pratica ed efficiente per raffreddare un autobus per il trasporto persone, abbiamo subito pensato alla tecnologia eutettica: un sistema che permette di “accumulare” il freddo durante le ore in cui il veicolo è fermo, sfruttando l’elettricità disponibile nella rete al posto di quella delle batterie. Come abbiamo fatto? Partendo da un’idea tanto semplice quanto efficace:

In pratica, abbiamo sfruttato le cappelliere per installare tubi riempiti con acqua distillata. Durante la notte, quando il bus è collegato alla rete, l’acqua si raffredda notevolmente, così che di giorno la ventilazione interna possa far passare l’aria attraverso questi tubi, raffrescando l’abitacolo. In questo modo, l’unico consumo aggiuntivo è quello delle ventole, senza gravare sulla batteria principale.

Un progetto in collaborazione con Iveco e l’università

Questo sistema è nato grazie a un lavoro di squadra che ha coinvolto Iveco, l’Università del Piemonte Orientale e noi di ES Frigo. Il finanziamento europeo ha permesso di esplorare soluzioni inedite, mettendo insieme ricerca, ingegneria e sostenibilità. I primi test sono stati un successo, tanto che il prototipo è stato inviato in un grande impianto di prova a Madrid, dove Iveco ha strutture all’avanguardia per sperimentare le prestazioni dei veicoli in condizioni estreme.

Come sono andati i test

Nei capannoni spagnoli, il team di ricercatori e tecnici ha misurato con estrema precisione il fabbisogno energetico del nostro sistema di condizionamento. Grazie a questi dati, è stato possibile capire quanti kWh servono effettivamente per mantenere fresco un autobus elettrico di medie dimensioni, riducendo al minimo la perdita di autonomia.

Il feedback è stato positivo sotto molti aspetti:

  • Risparmio energetico: gran parte dell’energia termica era già “incamerata” di notte.
  • Riduzione dei costi: niente motori ausiliari né batterie aggiuntive enormi.
  • Comfort per i passeggeri: la temperatura interna si manteneva piacevolmente fresca anche nelle ore più calde.
Perché è stato un progetto speciale

Realizzare un sistema di climatizzazione eutettico per un autobus da 30 posti è stato un vero e proprio salto nel futuro. Abbiamo unito la nostra esperienza nel trasporto refrigerato a un settore in piena evoluzione, quello dei veicoli elettrici.

Non capita tutti i giorni di contribuire a un progetto che punta a ridurre le emissioni di CO₂ e, al tempo stesso, a mantenere il comfort dei passeggeri, tutto senza compromettere l’autonomia del mezzo. Lavorare a stretto contatto con Iveco e con i ricercatori universitari ci ha permesso di superare sfide tecniche inedite e di raccogliere dati preziosi per i futuri sviluppi.

Questo autobus elettrico con accumulo di freddo rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione possa aprire nuove strade per la mobilità sostenibile. E noi di ES Frigo siamo orgogliosi di aver messo a disposizione le nostre competenze per trovare una soluzione pratica a un problema reale!

Hai voglia di approfondire le nostre tecnologie per la mobilità green? Visita la sezione dedicata alle soluzioni per il mondo elettrico di ES Frigo e lasciati ispirare dalla rivoluzione sostenibile!

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ES Frigo mette i cani… in frigo? Trasporto animali a temperatura controllata

Siamo abituati a sentire parlare di catena del freddo per alimenti e farmaci, ma chi avrebbe mai immaginato di applicarla anche al trasporto dei cani? Questa è la storia di un progetto speciale, nato dalla collaborazione con un allevatore, per garantire ai suoi amici a quattro zampe un viaggio comodo, sicuro e senza stress.

Perché siamo stati contattati?

I cani fanno parte delle nostre vite e li amiamo come veri membri della famiglia. Ma c’è qualcosa che spesso non consideriamo: alcune razze, soprattutto quelle da allevamento, sono particolarmente sensibili ai cambi di temperatura. Il loro pelo li protegge, certo, ma non del tutto. Le loro zampe, ad esempio, sono delicate e possono soffrire molto il contatto con superfici troppo calde o fredde, provocando disagio e, in alcuni casi, vere e proprie ustioni. Ecco perché, quando si tratta di trasportarli, è essenziale garantire loro il massimo comfort, proteggendoli da temperature estreme e sbalzi improvvisi.

L’allevatore, preoccupato per i lunghi viaggi e per la variabilità delle temperature, aveva richiesto uno spazio dove i suoi animali potessero viaggiare in maniera protetta e gradevole. In particolare, era necessario:

  • Mantenere una temperatura costante e controllata, evitando sbalzi termici per cani sensibili.
  • Creare un ambiente lavabile e sanificabile, in modo da garantire un’igiene ottimale e la massima comodità per gli animali.
  • Progettare un’area confortevole, con ventilazione adeguata, illuminazione e un sistema per riscaldare il pavimento.
Cosa ci siamo inventati?

Abbiamo messo a frutto la nostra esperienza nel trasporto refrigerato e nella coibentazione, ma questa volta applicandola a un ambito completamente nuovo.

Per cominciare, abbiamo lavorato sulle pannellature in vetroresina. Le pareti, che di solito nelle celle frigorifere sono lisce, sono state modificate con inclinazioni specifiche in base alle esigenze dell’allevatore. Questo ha richiesto la realizzazione di pannelli completamente su misura per il suo mezzo.

Poi c’è il comfort climatico. Per assicurare una temperatura sempre ideale, abbiamo installato un sistema di piccoli condizionatori che mantengono l’ambiente fresco d’estate e piacevolmente caldo d’inverno. A questo si aggiunge un’attenzione speciale per le zampe dei cani: il pavimento è stato dotato di resistenze elettriche alimentate dalla batteria del veicolo, così da offrire un appoggio riscaldato nelle giornate fredde o in caso di sbalzi di temperatura.

Anche l’igiene è stata una priorità. Le superfici in vetroresina, unite a un sistema di pendenze studiate ad hoc, permettono all’acqua di defluire facilmente, rendendo la pulizia del vano di trasporto rapida ed efficace.

Tutto è stato studiato per garantire ai cani un viaggio sicuro, confortevole e senza stress… praticamente un biglietto di prima classe, con tutti i comfort su misura per loro!

I risultati del progetto

Questo lavoro ci ha aperto le porte a un mondo sorprendente. Il cliente si è detto entusiasta del risultato, tanto che il successo di questa soluzione ha presto attirato l’attenzione di un nuovo, inaspettato interlocutore.

Poco dopo, un’azienda che collabora con le forze armate ci ha contattati con una richiesta simile, ma su scala più ampia: progettare un sistema di trasporto per squadre cinofile su veicoli di dimensioni maggiori. Un’opportunità che ha confermato il valore della nostra idea e ci ha spinto a esplorare nuove possibilità di applicazione.

L’esperienza con l’allevatore dimostra quanto sia potente l’unione tra un know-how consolidato nella refrigerazione e nell’isolamento e la capacità di adattarlo a contesti inaspettati. La chiave? Saper ascoltare, comprendere le reali esigenze e trasformarle in soluzioni su misura.

Per ES Frigo, ogni sfida è una porta che si apre su nuove possibilità. E questo è solo l’inizio!

Se questa storia ti ha incuriosito, sul nostro blog trovi altri casi studio altrettanto sorprendenti.

Scopri come ES Frigo continua a innovare con soluzioni su misura per ogni esigenza!

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La catena del freddo: cos’è e perché è importante

Molti sanno che la catena del freddo è un elemento essenziale per garantire la qualità e la sicurezza di molti prodotti alimentari e farmaceutici.

Ma di cosa si tratta esattamente? In che modo la catena del freddo coinvolge direttamente migliaia di imprenditori in settori anche molto diversi tra di loro?

In questo articolo scopriremo cos’è, come funziona, e perché è fondamentale rispettarla per evitare problemi di qualità e sicurezza.

Che cos’è la catena del freddo?

La catena del freddo è l’insieme di procedure che garantiscono che un prodotto termosensibile, come alimenti surgelati o farmaci, venga mantenuto costantemente a una temperatura controllata lungo tutto il suo percorso, dalla produzione fino alla vendita.

In pratica, è un “filo invisibile” che unisce tutti i passaggi del trasporto e dello stoccaggio di un prodotto a temperatura controllata.

Ad esempio, un alimento surgelato deve essere conservato alla temperatura indicata sull’etichetta (di solito -18 °C). Ogni passaggio della filiera – dalla produzione al camion frigorifero, al magazzino e infine al supermercato – deve mantenere questa temperatura per evitare danni al prodotto.

Perché è così importante?

Avrai sicuramente sentito parlare della necessità assoluta di mantenere la catena del freddo. Questo perché non interrompere la catena del freddo è fondamentale per diverse ragioni:

  1. Qualità del prodotto: Quando un prodotto subisce sbalzi di temperatura, la sua qualità può deteriorarsi. Pensiamo al gelato: se si scioglie e poi viene ricongelato, si formano cristalli di ghiaccio che ne alterano il sapore e la consistenza.
  2. Sicurezza alimentare: Per alcuni alimenti, come carne o pesce, il mancato rispetto della catena del freddo può portare alla proliferazione di batteri. Questo non solo compromette la qualità, ma può anche rappresentare un rischio per la salute.
  3. Normative: La catena del freddo è regolamentata da normative precise, come l’ATP (Accord Transport Perissable), che definiscono i requisiti di temperatura e i tempi entro cui il prodotto deve essere riportato alle condizioni ottimali.
Come funziona la catena del freddo?

Come abbiamo visto, la catena del freddo è quel prezioso equilibrio di tecniche e tecnologie che permette di mantenere costante la temperatura di un prodotto lungo tutto il suo viaggio, dalla produzione fino agli scaffali dei negozi.

Il suo funzionamento si regge su tre principi essenziali:

  1. Costanza di temperatura: Durante tutto il percorso, dalla produzione alla vendita, la temperatura deve rimanere entro i limiti stabiliti. Ad esempio, i crostacei possono essere trasportati a -14 °C, ma per un breve periodo possono tollerare un innalzamento fino a -8 °C, purché questo non duri più di 15 minuti.
  2. Monitoraggio continuo: I mezzi di trasporto, come camion frigoriferi e box isotermici, devono essere dotati di strumenti per registrare la temperatura. Questi dati permettono di verificare che il prodotto sia stato mantenuto nelle condizioni richieste.
  3. Ripristino rapido: Se la temperatura si alza leggermente (ad esempio, quando si aprono le porte di un camion), i sistemi di refrigerazione devono riportarla rapidamente al livello corretto.

Questi tre principi lavorano insieme per garantire che i prodotti arrivino al consumatore in condizioni ottimali, rispettando le norme igieniche e di sicurezza.

Quando la catena del freddo viene interrotta

Interrompere la catena del freddo significa esporre il prodotto a temperature non idonee per un periodo di tempo superiore a quello consentito, mettendo a rischio la sua integrità e sicurezza. Questo può accadere, ad esempio, durante le operazioni di carico e scarico, quando il prodotto resta troppo a lungo fuori dal frigorifero, o anche semplicemente se viene lasciato per pochi minuti su un piazzale caldo sotto il sole.

Le conseguenze di queste interruzioni possono essere devastanti per la qualità del prodotto. Pensiamo al pesce fresco: una mancata refrigerazione o un’interruzione della catena del freddo può alterarne rapidamente le proprietà organolettiche e favorire la formazione di istamina, una sostanza che può causare intossicazioni alimentari. Questo non solo incide negativamente sul gusto e sull’odore, ma mette a repentaglio la salute del consumatore.

E non si tratta solo di pesce fresco: molti altri alimenti rischiano alterazioni che possono influire sul sapore, sul valore nutritivo e, in alcuni casi, persino sulla sicurezza alimentare. Per questo, mantenere una catena del freddo impeccabile non è solo una questione tecnica, ma un impegno fondamentale verso chi sceglie i nostri prodotti con fiducia.

La catena del freddo nei diversi settori

Dalla conservazione degli alimenti ai farmaci, fino ai materiali industriali, il mantenimento della giusta temperatura è essenziale per garantire qualità, sicurezza ed efficacia. Scopriamo come la catena del freddo si applica nei diversi settori.

Alimentare

La catena del freddo è essenziale per preservare la freschezza, la sicurezza e la qualità di alimenti come carne, pesce, latticini e surgelati. Ogni alimento ha requisiti di temperatura specifici, indicati sulle etichette, che devono essere rigorosamente rispettati per evitare rischi per la salute e alterazioni del prodotto. Ad esempio:

  • Carne congelata: -12 °C.
  • Pesce surgelato: -18 °C.


Persino piccoli sbalzi di temperatura possono compromettere il gusto, la consistenza e i valori nutritivi di questi alimenti. Garantire il rispetto della catena del freddo è quindi un atto di responsabilità nei confronti del consumatore.

Farmaceutico

Anche nel settore farmaceutico la catena del freddo gioca un ruolo cruciale. Vaccini, insuline e altri farmaci termosensibili devono essere conservati entro intervalli di temperatura estremamente precisi, spesso compresi tra 2 °C e 8 °C, per mantenere la loro efficacia. Una minima variazione può rendere un farmaco inutilizzabile, mettendo a rischio la salute dei pazienti. La tecnologia avanzata di monitoraggio e i sistemi di allarme sono fondamentali per garantire che questi prodotti arrivino a destinazione nelle condizioni ottimali.

Industriale

Anche nel settore industriale, alcuni materiali e prodotti richiedono un trasporto a temperatura controllata. Pensiamo, ad esempio, a resine, adesivi, sostanze chimiche o prodotti elettronici sensibili al calore. Il controllo della temperatura in questo contesto non è solo una questione di qualità, ma spesso di sicurezza, poiché alcune sostanze possono deteriorarsi o diventare instabili se esposte a condizioni non idonee.

Come garantire il rispetto della catena del freddo

Garantire il rispetto della catena del freddo non è solo una questione di conformità alle norme, ma un impegno per preservare la qualità, la sicurezza e la fiducia dei consumatori. Ecco alcune azioni fondamentali per mantenere impeccabile questo delicato equilibrio:

  1. Utilizzare attrezzature certificate: I camion frigoriferi e i box isotermici devono essere conformi alle normative vigenti, come l’ATP.
  2. Monitorare la temperatura: I registratori di temperatura devono essere certificati secondo le norme EN 12830 e tarati regolarmente.
  3. Evitare shock termici: Pianifica attentamente il carico e lo scarico per ridurre al minimo il tempo in cui il prodotto è esposto a temperature esterne.
  4. Formare il personale: Tutti gli operatori coinvolti devono essere consapevoli dell’importanza della catena del freddo e delle conseguenze di eventuali errori.

Se hai dubbi sul rispetto della catena del freddo o vuoi verificare che i tuoi processi siano all’altezza delle normative e degli standard di qualità, puoi tranquillamente contattare il team di ES Frigo!

Siamo a tua disposizione per offrirti una consulenza senza impegno e garantirti soluzioni su misura – Contattaci subito!

La catena del freddo è un sistema complesso, ma essenziale, per garantire la qualità e la sicurezza di alimenti e farmaci termosensibili. Rispetta rigorose normative e richiede attrezzature specifiche, monitoraggio costante e attenzione ai dettagli.

Se hai bisogno di supporto per gestire al meglio la catena del freddo nella tua attività, ES Frigo può aiutarti!

Norme e certificazioni per il trasporto di alimenti refrigerati: tutto quello che devi sapere

Sai davvero tutto quello che serve per trasportare alimenti freschi o congelati in sicurezza? Norme e certificazioni ti sembrano un labirinto complicato?

Il trasporto di cibo non si riduce a caricarlo su un camion e partire: esistono regole precise per assicurare che gli alimenti arrivino freschi, sicuri e privi di rischi per la salute.

In questa guida pratica e chiara scoprirai tutto ciò che c’è da sapere su norme e certificazioni per il trasporto di alimenti refrigerati.

Che cos’è la normativa ATP?

La normativa ATP è una regola internazionale che definisce come bisogna trasportare alimenti deperibili, come gelati, pesce o carne. Si applica solo ai trasporti su strada e serve a garantire che i prodotti rimangano alla giusta temperatura durante tutto il viaggio.

Ecco alcune temperature richieste per diversi tipi di alimenti:

  • Gelati: massimo -20 °C.
  • Pesce surgelato: massimo -18 °C.
  • Carne congelata: massimo -12 °C.
  • Burro: massimo -10 °C.

Per rispettare queste temperature, i camion devono avere strumenti speciali che registrano e monitorano costantemente la temperatura interna. Questi strumenti devono essere conformi alla norma EN 12830, che garantisce precisione e affidabilità.

Come si certificano i contenitori?

I contenitori che trasportano alimenti devono essere approvati dal Ministero dei Trasporti. Ecco i passaggi principali per ottenere la certificazione:

  1. Test del contenitore: Il produttore presenta un modello al Ministero per verificarne le caratteristiche.
  2. Certificazione dell’azienda: Anche l’azienda che produce i contenitori deve dimostrare di rispettare gli standard richiesti.
  3. Autorizzazione finale: Se tutto è conforme, il contenitore ottiene l’autorizzazione e può essere usato per il trasporto.

Un contenitore certificato per temperature molto basse, come -20 °C, può essere usato anche per trasporti a temperature più alte, ma non il contrario. Questo garantisce una maggiore versatilità per i trasportatori.

ES Frigo certifica tutte le sue realizzazioni in conformità alle normative più recenti, assicurando il pieno rispetto dei regolamenti nazionali ed europei.

E i sistemi frigoriferi?

Oltre ai contenitori, anche i sistemi frigoriferi utilizzati nei camion devono essere certificati. Devono garantire un funzionamento impeccabile, mantenendo la temperatura corretta anche durante operazioni come il carico, lo scarico o l’apertura delle porte.

Ad esempio, durante lo sbrinamento dell’evaporatore, è consentita una leggera risalita della temperatura, ma non oltre i 3 °C. Questo piccolo margine garantisce che il cibo rimanga sempre in condizioni di sicurezza.

Controlli e rinnovi

I contenitori e i sistemi frigoriferi devono essere controllati regolarmente per assicurarsi che funzionino correttamente. I controlli seguono questo calendario:

  • Primo controllo: Dopo sei anni dalla prima certificazione.
  • Rinnovi successivi: Ogni tre anni per due cicli, poi ogni sei anni.

Questi controlli vengono effettuati in centri di prova autorizzati. Per trovarne uno vicino, puoi chiedere direttamente al produttore o consultare i siti ufficiali del Ministero dei Trasporti.

E le regole igieniche? L’HACCP

Oltre alla normativa ATP, bisogna rispettare le regole dell’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), che riguardano l’igiene e la sicurezza alimentare. Questo significa che i contenitori devono essere sempre:

  • Puliti e privi di ruggine.
  • Ben mantenuti e in condizioni ottimali.
  • Conformi alle normative sanitarie locali.

La certificazione sanitaria viene rilasciata dall’ASL (l’ente locale) e serve per dimostrare che i contenitori sono adatti al trasporto di alimenti.

Cosa succede con i farmaci?

Anche il trasporto di farmaci richiede grande attenzione, ma segue regole diverse dall’ATP. Bisogna comunque garantire che i farmaci siano conservati alla temperatura corretta, usando contenitori certificati e strumenti di monitoraggio conformi alle norme EN 13486. Questo è particolarmente importante per prodotti sensibili come vaccini o medicinali refrigerati.

Cosa fare se il contenitore si danneggia?

Se un contenitore si rompe, come nel caso di una guarnizione danneggiata o un buco nella struttura, è fondamentale controllare immediatamente se è ancora conforme. Ecco cosa fare:

  1. Controllo visivo: Verifica eventuali danni evidenti.
  2. Test pratici: Prova a monitorare se il contenitore riesce ancora a mantenere la temperatura richiesta.
  3. Centro specializzato: Porta il contenitore in un centro di prova autorizzato per una verifica approfondita.
Approfondimento sulle procedure di temperatura

Secondo l’ATP, durante il trasporto la temperatura degli alimenti deve essere monitorata costantemente. I registratori di temperatura devono essere certificati e tarati regolarmente. Per ispezioni o misurazioni, è importante:

  • Effettuare i controlli in ambienti refrigerati per non compromettere la qualità degli alimenti.
  • Utilizzare strumenti adatti, come sonde termiche certificate.
  • Rispettare le tolleranze consentite (ad esempio, una variazione massima di 2 °C per misurazioni non distruttive).

Queste procedure aiutano a garantire che il cibo arrivi a destinazione in perfette condizioni.

Seguire le regole per il trasporto di alimenti refrigerati non è solo importante: è fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti.

Con le giuste certificazioni, controlli e attenzioni, è possibile svolgere questa attività in modo efficiente e senza rischi. Se hai dubbi o hai bisogno di supporto, contatta gratuitamente i nostri esperti per aiutarti!

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Box Isotermico: Una Guida Completa per le Aziende

Trasportare prodotti freschi in estate o medicinali delicati a temperatura controllata non è più un’impresa ardua come una volta. I box isotermici hanno rivoluzionato il modo di gestire il trasporto di merci sensibili, unendo semplicità e innovazione per offrire soluzioni pratiche e affidabili.

In questo articolo ti guideremo alla scoperta di questi strumenti indispensabili: cosa sono, come funzionano, e come scegliere il modello perfetto per le tue necessità.

Cos’è un box isotermico e a cosa serve?

Un box isotermico è un contenitore progettato per mantenere la temperatura interna costante, proteggendo il contenuto dagli sbalzi termici esterni. Ideale per trasportare alimenti freschi, farmaci sensibili o materiali industriali, i box isotermici garantiscono che i tuoi prodotti arrivino a destinazione in condizioni perfette.

Ad esempio, nel settore alimentare assicurano che frutta, verdura, carne e latticini restino freschi lungo tutto il viaggio, evitando deterioramenti dovuti al calore. Nel settore farmaceutico, sono essenziali per mantenere vaccini e medicinali alla giusta temperatura, proteggendone l’efficacia. Ma non finisce qui: anche l’industria li utilizza per materiali delicati che richiedono stabilità termica durante il trasporto.

In breve, i box isotermici sono strumenti insostituibili per chiunque abbia a che fare con merci termosensibili.

Come sono fatti i box isotermici?

Non tutti i box isotermici sono uguali: esistono due principali tipologie, ciascuna progettata per esigenze diverse.

  • Box Schiumati: Questi box nascono da uno scheletro plastico riempito con poliuretano espanso, un materiale isolante che garantisce una buona barriera termica. Vengono realizzati tramite stampi, il che significa che hanno dimensioni predefinite e una personalizzazione limitata. Questo li rende perfetti per chi cerca una soluzione economica e leggera per trasporti standard. Tuttavia, la loro struttura fissa può essere meno adatta per esigenze particolari.
  • Box in Vetroresina e Poliuretano Rigido: Questi box offrono una qualità superiore grazie alle pareti in vetroresina, resistenti e adatte al contatto con alimenti. All’interno, il poliuretano rigido garantisce un isolamento eccellente. Questo tipo di box è totalmente personalizzabile, senza limiti di forma o dimensione, ed è ideale per trasporti complessi e di lunga durata.

Entrambi i modelli hanno punti di forza specifici, e la scelta dipenderà sempre dalle tue necessità operative.

Desideri la certezza assoluta di fare la scelta migliore prima di investire in un box isotermico? Rivolgiti a un tecnico specializzato di ES Frigo: senza alcun impegno, troverai la soluzione ideale per le tue esigenze.

Che tu scelga un modello schiumato o in vetroresina, l’obiettivo rimane lo stesso: mantenere la qualità delle tue merci durante il trasporto.

Termico o isotermico: quale termine è corretto?

Termico” e “isotermico” vengono spesso usati come sinonimi, ma c’è una differenza significativa.

 Il termine corretto è “isotermico”, perché indica la capacità di mantenere stabile una temperatura interna, che sia calda o fredda. Molti pensano erroneamente che i box isotermici siano utili solo per il freddo, ma possono essere usati anche per mantenere il calore, ad esempio per alimenti cotti.

Come scegliere il box isotermico più adatto?

Scegliere il box isotermico giusto è più semplice di quanto sembri. Ti basterà rispondere a queste domande:

  1. Cosa trasporti? Alimenti, farmaci o materiali industriali?
  2. Come lo trasporti? Su che tipo di veicolo e con quanto spazio disponibile?
  3. Quanto durerà il viaggio? La durata e il numero di aperture influiscono sulla scelta.
  4. Quali sono le condizioni ambientali? Il box dovrà affrontare climi estremi o sbalzi di temperatura?

Una volta definite queste variabili, sarà più facile decidere se optare per un box isotermico o refrigerato, magari con l’aiuto di un esperto.

Un altro fattore importante da tenere in considerazione sono le normative, che possono essere molto diverse a seconda del prodotto che dovrai trattare.

Box isotermico o refrigerato: come capire quale ti serve?

I box isotermici sono perfetti per trasporti brevi o con poche aperture. Se invece hai bisogno di mantenere una temperatura specifica per lunghi periodi, i box refrigerati con sistemi attivi sono la scelta giusta. Questi possono includere gruppi frigoriferi alimentati dalla batteria del veicolo o accumulatori termici per un raffreddamento continuo.

I box isotermici offrono anche numerosi vantaggi:

  • Eco-friendly: Riducendo la necessità di refrigerazione attiva, consumano meno energia e sono più sostenibili.
  • Versatilità: Si adattano a molteplici settori, dall’alimentare al farmaceutico.
  • Durata: Realizzati con materiali robusti come la vetroresina, garantiscono una lunga vita operativa, riducendo i costi a lungo termine.

Ad esempio, un’azienda agricola può utilizzare box isotermici per consegnare formaggi freschi senza preoccuparsi del deterioramento, mentre un distributore farmaceutico può essere certo che i vaccini arrivino integri e sicuri.

I box refrigerati, invece, sono una scelta indispensabile per trasporti che richiedono un controllo attivo della temperatura per periodi prolungati. Ecco i principali vantaggi:

  • Precisione termica: Grazie ai sistemi di refrigerazione attivi, garantiscono il mantenimento di temperature specifiche, anche in condizioni ambientali estreme.
  • Flessibilità operativa: Ideali per trasporti lunghi o con molte aperture, assicurano che la temperatura interna rimanga stabile.
  • Protezione superiore: Perfetti per merci altamente sensibili come farmaci, vaccini e prodotti surgelati, riducendo il rischio di deterioramento.

Ad esempio, una catena di distribuzione di gelati può contare su box refrigerati per consegne a lunga distanza, mantenendo la qualità del prodotto inalterata. Allo stesso modo, un’azienda farmaceutica che trasporta medicinali a temperature critiche trova nei box refrigerati un alleato indispensabile per garantire sicurezza ed efficacia.

Con ES Frigo, hai a disposizione un partner esperto che ti aiuterà a trovare la soluzione perfetta per le tue esigenze, rendendo il tuo lavoro più semplice e sicuro.

Quando si parla di trasporti termosensibili, non c’è margine di errore: scopri i Box Isotermici di ES Frigo o trova la tua soluzione personalizzata!

Trasfusioni in tempi record: Croce Verde insieme a ES Frigo

Non capita spesso di essere chiamati da un’associazione di volontariato per una missione così delicata e vitale, soprattutto con solo una settimana di preavviso!

Croce Verde, attiva dal 1914, è una storica associazione di volontariato che offre servizi essenziali di emergenza-urgenza. Con oltre un secolo di storia nel segno dell’assistenza e della solidarietà, Croce Verde è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la città grazie all’impegno instancabile dei suoi volontari.

Quando ci hanno contattati, avevano bisogno di aiuto per un progetto del tutto nuovo: Croce Verde Adria, il distaccamento in provincia di Rovigo, si era aggiudicata un bando per gestire trasporti sanitari speciali di sangue e plasma, contribuendo così a supportare il servizio sanitario nazionale. La loro necessità era quella di trasportare sangue e plasma dai punti di prelievo ai laboratori, garantendo un controllo rigoroso della temperatura e la sicurezza ottimale delle condizioni di conservazione. Un compito fondamentale per la salute pubblica, che richiedeva la massima affidabilità e precisione.

E, come se ciò non bastasse, avevano solo una settimana per realizzare il tutto, dalla scelta dei veicoli fino al collaudo finale! Una sfida impegnativa, ma anche entusiasmante, alla quale non vedevamo l’ora di metterci alla prova.

La sfida del tempo e dei mezzi: adattare veicoli per passeggeri

La situazione di partenza non era delle più semplici: Croce Verde aveva appena vinto una gara d’appalto e aveva recuperato all’ultimo tre veicoli usati, originariamente destinati al trasporto di persone. Il nostro compito era adattare questi veicoli, trasformandoli in strumenti perfetti per la catena del freddo, pronti a garantire la sicurezza di beni sanitari estremamente delicati. E tutto questo… in soli sette giorni!

La sfida non era tanto la realizzazione dei box refrigerati — per noi si trattava di una tecnologia già ben collaudata e consolidata — quanto piuttosto l’adattamento rapido dei mezzi e la personalizzazione richiesta dal progetto. Dobbiamo ammettere che l’adrenalina del tempo limitato è stata una spinta per dare il meglio di noi stessi. Abbiamo realizzato i box isotermici su misura per ognuno dei tre diversi veicoli, in modo da integrarli al meglio negli spazi a disposizione.

La tecnologia al servizio della sicurezza: geolocalizzazione e controllo remoto

Un aspetto davvero interessante di questo progetto è stata la necessità di implementare la geolocalizzazione e il monitoraggio della temperatura in tempo reale. Croce Verde voleva essere in grado di tracciare non solo la posizione dei veicoli, ma anche la temperatura dei box isotermici, per essere sicuri che sangue e plasma fossero sempre conservati nelle condizioni ottimali. La posta in gioco era alta: la sicurezza dei materiali sanitari non poteva essere compromessa.

Per risolvere questo problema, ci siamo affidati alla nostra rete di fornitori e abbiamo trovato una soluzione che si adattasse rapidamente ai box, senza modifiche invasive. Abbiamo installato una centralina elettronica con una SIM integrata, in grado di inviare dati in tempo reale sia sulla posizione del veicolo sia sulla temperatura interna dei box. Questo sistema ha permesso a Croce Verde di monitorare ogni singolo trasporto da remoto, garantendo sicurezza e affidabilità in ogni momento del viaggio.

Soluzioni creative in tempi stretti: il lavoro di squadra che fa la differenza

Uno degli aspetti più importanti di questo progetto è stato il lavoro di squadra. Non si è trattato solo di una fornitura rapida: durante la fase di collaudo, abbiamo collaborato a stretto contatto con Croce Verde per garantire che tutto fosse perfettamente funzionante e che le loro esigenze fossero rispettate al cento per cento. È stato un vero lavoro di co-progettazione, in cui il nostro obiettivo è stato non solo fornire un prodotto funzionante, ma anche assistere il cliente in ogni fase, fino alla messa su strada dei veicoli.

L’installazione dei nostri box refrigerati a batteria e del sistema di monitoraggio ha permesso a Croce Verde di partire con il nuovo servizio senza alcun intoppo, riuscendo a soddisfare le esigenze sanitarie della comunità in modo sicuro e preciso. Ogni veicolo è stato trasformato in un laboratorio mobile, capace di garantire il mantenimento della catena del freddo durante tutto il trasporto.

ES Frigo e Croce Verde: la flessibilità che fa la differenza

Questo progetto rappresenta perfettamente ciò che siamo in ES Frigo: non ci limitiamo a vendere box isotermici, ma ci impegniamo a trovare soluzioni su misura, anche quando le sfide sembrano insormontabili.

Croce Verde non era un cliente tipico per noi, non era un’azienda con esperienza nel settore del trasporto a temperatura controllata, ma una associazione di volontariato che si è trovata di fronte a una nuova sfida. E noi siamo stati orgogliosi di essere il partner che ha reso possibile questo passaggio.

Abbiamo affrontato il progetto con la mentalità che ci contraddistingue: ascoltare, comprendere e trovare soluzioni innovative, adattandoci alle necessità specifiche del cliente. Anche quando il tempo è poco, anche quando i mezzi non sono quelli ideali, ciò che conta è riuscire a garantire la massima sicurezza e affidabilità. Ed è proprio quello che abbiamo fatto.

Conclusioni

La collaborazione con Croce Verde è stata un ottimo esempio di come adattarsi e risolvere problemi in condizioni difficili.

Siamo orgogliosi di questo progetto, non solo perché abbiamo adattato veicoli non convenzionali per il trasporto di sangue e plasma in tempo record, ma anche per aver fatto parte di un progetto che ha valore per la comunità.

Per noi è stato un privilegio poter contribuire a una causa così importante, mettendo le nostre competenze tecniche al servizio della comunità e dimostrando che la catena del freddo non conosce limiti, neanche quelli del tempo!