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Trattare le Trote con Cura: Un Innovativo Progetto per il Benessere Animale

Quando si parla di allevamento di trote, ci viene subito in mente la qualità del prodotto finale o il rispetto delle regole sanitarie. Ma quante volte ci soffermiamo a pensare a come gli animali vivono gli ultimi momenti della loro vita?

Il centro agro-alimentare del Friuli, insieme all’azienda Friultrota, ha voluto ribaltare questo approccio, contattandoci con un progetto davvero rivoluzionario: volevano garantire un metodo di abbattimento più etico, in grado di ridurre al minimo lo stress delle trote e massimizzare il loro benessere.

Un abbattimento “etico”

Il centro aveva già condotto alcuni studi sui diversi metodi di abbattimento, scoprendo che il benessere animale poteva essere misurato grazie a un enzima presente nel sangue dei pesci. Metodi più tradizionali, come il colpo in testa, offrivano buoni risultati dal punto di vista della “rapidità” ma non sempre garantivano il massimo rispetto per l’animale. Ecco perché si è presa in considerazione l’idea di una “asfissia da freddo”, considerando che le trote resistono fino a temperature intorno ai -8 °C.

Come si arriva a -10 °C?

A questo punto, entra in gioco la nostra esperienza. Abbiamo dovuto pensare a un sistema che portasse l’acqua a una temperatura di circa -10 °C, senza però farla congelare. L’idea di base? Una vasca d’acqua salata (per abbassare il punto di congelamento), unita a un sistema eutettico in grado di scendere fino a -16 °C.

Ma c’era un dettaglio importante da considerare: l’acqua doveva rimanere liquida per consentire alle trote di nuotare, e al tempo stesso doveva essere abbastanza fredda da provocarne un “addormentamento” rapido e indolore. In pratica, abbiamo creato un equilibrio delicato tra temperatura, salinità e ricircolo dell’acqua, assicurandoci di evitare qualsiasi shock traumatico.

La seconda sfida: una vasca a prova di… 600 trote!

Mantenere l’acqua a -10 °C era già un bel traguardo, ma il vero scoglio è emerso quando il cliente ci ha comunicato che doveva inserire fino a 600 chili di pesce per volta. Immaginate: centinaia di trote nuotano tutte insieme, scaldano l’acqua con il calore corporeo, e in poco tempo rischiano di far salire la temperatura. La vasca, inoltre, doveva reggere fino a 6000 chili tra pesce e acqua, una vera sfida strutturale!

Per risolvere questi problemi, abbiamo progettato una struttura rinforzata, con materiali adatti a sopportare pesi elevati senza deformarsi. Inoltre, abbiamo inserito speciali scambiatori di calore e un sistema eutettico particolarmente potente, capace di ristabilire la temperatura anche dopo l’inserimento di grandi quantità di pesce.

Un esperimento a tutti gli effetti

Realizzare un impianto del genere su larga scala è stato un vero e proprio esperimento. È stata un’esperienza a metà tra la scienza e l’ingegneria, con prove e simulazioni per ottimizzare ogni dettaglio: dalla concentrazione di sale, al posizionamento dei sensori di temperatura, fino al monitoraggio del benessere delle trote.

Ogni passaggio è stato discusso insieme agli specialisti del centro che, attraverso analisi del sangue, hanno confermato il minor livello di stress raggiunto con questo sistema di abbattimento.

I risultati: benessere animale e soddisfazione del cliente

Alla fine, il sistema ha funzionato perfettamente: le trote, inserite in quest’acqua “super fredda”, andavano in una sorta di dormiveglia per poi morire in modo graduale e, a quanto emerso dalle analisi, senza picchi di stress. Il cliente, entusiasta di aver trovato una soluzione più etica, ha potuto dimostrare che il prodotto finale rimaneva di alta qualità, con una carne fresca e compatta.

Uno sguardo al futuro

Questo progetto è un esempio lampante di come l’innovazione e la ricerca possano migliorare non solo la qualità del prodotto, ma anche il rispetto per gli animali. Sempre più aziende e centri di ricerca mostrano interesse verso soluzioni che uniscano efficienza e benessere. E noi siamo pronti a raccogliere la prossima sfida, certi che le tecnologie del freddo possano essere applicate in settori inaspettati.

Che si tratti di “semplici” trote o di altri animali, crediamo che la volontà di fare meglio per la natura e per le persone sia il motore principale dell’innovazione. Abbiamo ancora tanto da imparare, ma questa esperienza ci ha insegnato che non bisogna mai smettere di sperimentare e di cercare nuove strade.

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